UN SOGNO CHE CRESCE PIAN PIANO

La Storia

La mia storia cammina per dire che essere una persona per bene e rispettata è importante, con il lavoro e l’impegno possiamo realizzare quello che abbiamo in testa quando partiamo dal nostro paese.

Ahmed Benslama

Penso che i sogni si realizzano con il tempo, passo dopo passo, con il lavoro e l’impegno di ogni giorno. Se si pensa di fare una strada facile non si va lontano, le scorciatoie sono molto pericolose. È solo attraverso il lavoro, il sacrificio, la capacità di resistere che possiamo raggiungere risultati che durano nel tempo.  Sì, quello che penso io è questo, e se leggete la mia storia credo che capirete perché.

Sono nato nel 1980 in Tunisia, dove ho preso la maturità, ho frequentato l’università e mi sono laureato in informatica. Ho lavorato circa 4 anni nel settore informatico nel mio paese prima di venire per la prima volta in Italia, nel Settembre del 2007, e dopo pochi mesi ho cominciato a lavorare nel ristorante dove lavoro ancora adesso dopo un percorso per niente facile.

Nel 2009, infatti, sono tornato in Tunisia, ho aiutato per un periodo mio padre a fare il tassista, però non è andata bene e dunque sono ripartito, questa volta per il Belgio, dove ho trovato nuovamente un lavoro in cucina.

In Belgio sono rimasto 6 mesi, non mi sono trovato bene, diciamo che ci sono stati un po’ di problemi, alla fine sono tornato qui in Italia e ho ripreso a lavorare in questo stesso ristorante dove avevo lavorato nel 2007. Ormai è dal 2011 che lavoro qui, ho cominciato a percorrere la mia strada piano piano fino a diventare il cuoco che si occupa dei secondi piatti, che non è poco.

Ho imparato che bisogna fare le scale pian piano per arrivare a realizzare un sogno.
Non si deve prendere per forza la strada che sembra più facile, neanche quando ti sembra l’unica o ti senti costretto dalla situazione che stai vivendo, dal contesto nel quale ti trovi.  

Secondo me l’importante è fare bene il lavoro che si fa, anche se uno è informatico e fa il cuoco. Non è che se tu hai studiato informatica o ingegneria devi fare per forza quello, magari sarebbe meglio ma secondo me non è quello il punto fondamentale, la cosa veramente fondamentale è fare qualcosa che ti piace e farla bene, per continuare a migliorare, senza fermarti mai, senza sentirti mai arrivato, avendo la capacità di crescere sempre attraverso il tuo lavoro.

Sì, il messaggio che vorrei far camminare con me è proprio questo, e quando il mio amico Francesco Pellegrino mi ha fatto vedere Scritte mi è sembrata una bella idea, ho pensato che mi sarebbe piaciuto raccontare la mia storia e disegnare le mie scarpe.

Vorrei dire ancora una cosa prima di finire, riguarda la mia vita qui in Italia.
Dico subito che il mio sistema di vita è rimasto uguale, non è che l’ho dovuto cambiare quando sono arrivato qua, la mia vita è quella, però allo stesso tempo mi è piaciuto adattarmi al paese che mi ospita, e questa la trovo una cosa bella.
Quello che penso è che in qualunque posto decido di vivere non devo perdere la mia personalità però devo essere capace anche di adattarmi e di tenere assieme la personalità mia, la cultura mia, e il pensiero e la cultura del paese in cui vivo, questa secondo me è una cosa grande.

Prendere le cose positive della cultura che mi ospita è una cosa positiva non negativa, migliorarsi è sempre una cosa positiva, non devo cambiare la mia religione o le mie abitudini o le cose che mangio, però devo migliorarmi, prendere quello che secondo me c’è di positivo in una società e farlo mio, questo è quello che intendo io per adattarmi, per sentirmi accolto. Naturalmente questo non vale solo per me ma anche per le persone del paese in cui vivo, la reciprocità è importante, ma io parlo per me, e i risultati che ho ottenuto nella mia vita sono anche figli di questo mio modo di pensare e di fare.