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La Storia

Ho scritto questa storia che cammina perché penso che sarebbe bello venisse fuori il coraggio di essere sé stessi.

Davide Metitieri

Una delle mie passioni, faro della mia esistenza accademica e non, è William Shakespeare, e questo spiega il titolo della mia storia, da Henry V, che per la verità fino all’ultimo è stato in ballottaggio con una frase del Macbeth, Fair is foul and foul is fair.

In realtà la mia storia cammina su un doppio binario formato proprio da queste due citazioni, che metaforicamente si può tradurre così: 

Coraggio e resilienza. Evoluzione nell’affrontare le prove della vita, sin dalla tenera età, con anima guerriera;  ho perso mio padre, figura influente ed energica, quando avevo 15 anni.

Mente aperta e sensibile. È spesso attraverso percorsi tortuosi che si possono cogliere le sfumature poliedriche di persone ed esperienze, se non ci si ferma alla superficie ci si rende conto che nel bello c’è il brutto e nel brutto c’è il bello, e lo stesso accade con il buono e il cattivo, e il giusto e lo sbagliato. Detto in altro modo, mi piace pensare alla sensibilità come forza e non debolezza in un epoca individualista.

Penso che sarebbe bello che, soprattutto in questa epoca buia, il coraggio di “essere” se stessi, veri, fuori da convenzioni o utilitarismi divenisse pratica comune utile al progresso di una società che appare invece sempre più incatenata in finzioni funzionali.